Il governo non ha previsto alcuna copertura di spesa per poter cancellare interamente la tassa sulla casa, e quindi la seconda rata si dovrà pagare: giovedì 10 Ottobre, invece, il consiglio dei ministri si riunirà per il varo del decreto per la correzione del deficit 2013 ed il finanziamento della Cig, del fondo immigrazione e della cassa integrazione in deroga. Il pacchetto vale circa 2,5 miliardi, di cui 1,6 per riportare il deficit di quest’anno sotto il tetto del 3% del Pil. Le coperture di questi provvedimenti dovrebbero arrivare da tagli alla spesa dei ministeri e probabilmente da un aumento degli acconti Ires e Irap e delle accise sulla benzina.
Molto difficile che il governo intervenga sulla seconda rata dell’Imu:
Abolirla del tutto costerebbe altri 2,5 miliardi di euro, che nel bilancio non ci sono. Le risorse non sono sufficienti e, secondo il viceministro dell’Economia del Pd, Stefano Fassina, «bisognerà fare delle scelte politiche ». Il Pd, nel frattempo, con un emendamento al decreto che abolisce la prima rata dell’Imu, suggerisce di esentare dalla tassa solo le case che hanno una rendita catastale inferiore a 750 euro. Ne verrebbero fuori 1,2 miliardi con i quali, si dice, ripristinare l’Iva al 21% dal primo novembre al 31 dicembre 2013.